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Prospettive

claude-monet-huette-des-douaniers-be-07049Claude Monet – Tenda dei funzionari doganali in Varengeville

Non chiedermi come sto. Non lo so, non saprei che dirti: faccio miriadi di cose e non ci penso. Il non pensarci, dunque è uno stare bene o uno stare male? Non lo so.
Oggi però, sono una frana, una frana che frana su se stessa. Mi sono accorta che alla fine dei conti chi ci fa più male, siamo proprio noi stessi. Noi conosciamo i nostri punti di forza e di debolezza meglio di chiunque altro, sappiamo come farci rialzare, o come farci crollare.
Io per esempio, ho deciso di crollare quindi tu, non chiedermi come sto perché non lo so (o forse si) e la cosa assurda è che questo star male o forse star bene non lo provavo da così tanto tempo che, voglio provarlo fino all’ultimo. Questo star male e star bene, mi lega inevitabilmente a te, allora lasciami stare male, che poi io non ci penso, faccio miliardi di cose ed il mio punto di debolezza, diventa quello di forza ed infine uno star bene.
E’ una questione di prospettive.

{Luna, piena

“Io lo so, che a volte piangere è un problema, come so che quando ridi sei suprema, ma in fondo hai solo 21 anni e tu già lo sai che non ti scorderai mai di questa storia e ti domandi gli altri come fanno mai..e intanto passa il tempo e tu tralasci ogni momento assaggi la tua vita ma non sai che sapore ha.”                                      
Fabrizio Moro

tu, sei all’altezza del cuore

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Tu, sei all’altezza del cuore.
Hai messo radici:
per ogni battito,
per ogni sospiro affannato,
per ogni pulsazione in più,  
è nato un fiore.

Hai affondato la tua mano nel mio petto, ora c’è un vuoto che ha la tua forma.
Petalo dopo petalo, sta appassendo tutto.
Tu però, resti all’altezza del cuore.

La trappola della mente

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Quando sei a casa, non puoi che pensare, anche se distogli l’attenzione, piano piano i pensieri tornano lì dove non dovrebbero. Inondano la mente, resti inerme, non sai mai che fare, cosa dire. In casa ci stai bene quando sei sereno ma, quando stai male, oh! La casa è una trappola per la mente, un po’ come te: tu sei una trappola per la mia mente.
Il segreto è non pensare e fare le valige.
Dicono che sia scappare, certo, potrebbe sembrare così, però, se si scappa e si va da chi ci rende felici, non è mica scappare? E’ salvarsi dalle trappole.
Ho sempre creduto che la persona giusta fosse impossibile da trovare, dopotutto con sette miliardi di persone, trovarla non è mica semplice: potrei trovarla in Giappone, in Ecuador, in Australia (forse in Australia no, è più difficile). Potrebbe trovarsi dietro l’angolo su una panchina, o ancora, lontano da me ma, abbastanza vicino da sentirla fin dentro le ossa.
Ecco si, la persona giusta è vicina ma lontana. Si, sarà sicuramente così.
Gli opposti si attraggono, i simili si amano; chissà quanto sarebbe durata: il tempo di una vita o di una scopata?

“Davvero pensi che tutti quelli che si amano siano insieme? ”
-Susanna Casciani.

{Luna, piena

Somatizzo 

Ssssh! Non dire nulla, si soffre in silenzio, sorridi: stringi i denti. 
Giorno dopo giorno, ogni sua parte del corpo si ammalerà. Si dice che le donne abbiamo come secondo cervello lo stomaco, e quello fa così male. 

Io somatizzo, così ogni piccolo dolore mi ricorderà di te.

{Luna, piena 

Allora zitta

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Vorrei tacessero tutti, vorrei tacere io.
Non sono mai stata capace di creare il momento giusto, scegliere le parole giuste, io non sono fatta per parlare, mi nascondo dietro la superficialità del “ma sono così“. Ho bisogno di più tempo, maledetto tempo; di certo non può adattarsi il mondo così frenetico, ai miei ritmi così lenti, non imparo mai. Eccomi di nuovo nel limbo del: troppo poco o troppo niente, mai una via di mezzo, mai abbastanza.
Le parole o ti salvano o ti affossano, bisogna saperle usare a voce, perché la voce non torna indietro, il suono di certe parole scalfisce il più duro degli uomini e uccide la più fragile donna.

Allora zitta! 

Resto zitta.
Tu però, se vuoi, resta lo stesso accanto a me.

{Luna, piena

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