New Tan 100%Sulla mia pelle, nella mia vita fino a toccare l’anima.

Sentivo un nodo in gola ogni volta che ne parlava.
Che egoista che sono, eh? Lui, aveva bisogno di parlare di questo male che lo affliggeva così tanto fino a farlo soccombere, ed io scappavo perché non ero pronta.
Alcuni giorni mi sento  uno schifo di persona per non aver il coraggio di piangere, abbracciarti e dirti che non va bene, non va niente bene e che probabilmente peggiorerai ma io ci sarò, forse non basta ma ci sono ora e son cambiata per starti accanto, son diventata forte, a volte neutra ma per te: tutto.
Che poi a volte serviva solo una parola in più, bastava metterci dinanzi la realtà così crudele e affrontarla insieme, spalla a spalla, subito, non dopo sette anni di sofferenza e finzione.  Scappo perché se guardo me, vedo te; scappo perché vorrei talmente tanto bene solo per te che vederti soffrire mi stanca, ne esco stremata ogni volta che lo dici, e ti darei le mie braccia esili per farti star bene, ti darei i miei equilibri maniacali per facilitarti la vita ormai scombussolata e delusa; mi priverei della mia vita per donarla a te, per farti assaggiare le piccole sofferenze che sembrano insuperabili e non queste tue, che lo sono davvero.
Mentre io piangevo per te tempo fa, eri tu stesso a consolarmi; quando io imparavo a parlare, sei stato tu la mia prima parola; quando io crescevo, volevo essere forte come te, e volevo anche essere simpatica come te, ti ho sempre guardato come la mia perfezione, come il mio grande esempio di vita: tu sei forte. Lo penso sempre, l’ho sempre pensato che tu sei forte.
Tu sei forte, sei tanto forte.
Un punto: il mio punto.

 

Per il mio punto,
tua sempre
Pina.

Ho scritto di getto questa lettera, mentre per la prima volta dopo sette anni, una lacrima ha solcato il mio viso.