
Crescendo, mi son resa conto che le persone sono come le “bic”, si. Intendo le penne.
Da piccola, le credevo infinite, inesauribili: “chi mai avrebbe mai potuto finire una bic?!” Io, guardavo delusa il colore che man mano sbiadiva fino a non uscire più, la sfregavo, ci alitavo pensando ingenuamente di “rianimarla” ma come una bambina a cui qualcuno ha infranto un sogno, mi restavano solo macchie di inchiostro sulle mani alla quale ero legata, così come al profumo della china ma che purtroppo dovevo lavare.
Ho imparato a mie spese che le persone sono così, perché per quanto io le possa ritenere infinite, queste sbiadiscono piano piano e non importa i tentati di rianimarle perché alla fine non mi resta che un brandello, una macchia che ha sporcato il cuore, a volte con insulsa cattiveria e menzogna.
La differenza però è che le Bic, non mi hanno mai fatto male.
Delusione di un’ ormai grande bambina.
Alla mia bic appena finita:
che la tua china possa
sporcarmi le mani
sempre.
26 febbraio 2017 at 19:21
Credo che, una penna piantata in un occhio, possa fare discretamente male, ma ho capito cosa intendi.
26 febbraio 2017 at 19:26
hahahaha beh! Si, se la metti così la bic è un’arma potente.
26 febbraio 2017 at 23:07
complimenti, bellissimo 🙂
28 febbraio 2017 at 10:56
grazie mille 🙂
grazie per aver letto !!
28 febbraio 2017 at 11:21
In effetti…
1 marzo 2017 at 8:09
Non saranno meglio le stilografiche che non finiscono perchè si ricaricano? 🙂
2 marzo 2017 at 12:09
Sicuramente; però non potrei paragonarle alle persone perché dubito possano ricaricarsi anch’esse.
2 marzo 2017 at 12:16
Concordo! 🙂
5 marzo 2017 at 15:20
infinitamente ricaricabili??
10 marzo 2017 at 18:34
non sarebbe lo stesso!
11 marzo 2017 at 8:43
Giusto!
13 maggio 2017 at 20:13
Complimenti!
Che post struggente eppure così delicato ❤
Vicky